Da oggi c'è un modo in più per combattere lo smaltimento di rifiuti, quasi sempre speciali, in discariche abisuve.. Il web!! O perlomeno i sistemi del web che sfruttano le immagini scattate dal sattellite..
E' proprio grazie a "Bing Maps", i, che carabinieri del Noe di Reggio Calabria hanno infatti inchiodato tre diverse aziende, riconducibili alla stessa persona, che smaltivano illecitamente rifiuti speciali nella vallata di Bovetto, parte sud di Reggio Calabria. Rifiuti speciali destinati a discariche regolari, ma che in realtà finivano in aree agricole per essere poi ricoperti da un sottile strato di terreno su cui venivano piantati degli ulivi. Un giro di almeno 850 tonnellate di materiale, costato agli organizzatori dell'imbroglio il sequestro di beni per un valore complessivo di sette milioni di euro..
E' proprio grazie a "Bing Maps", i, che carabinieri del Noe di Reggio Calabria hanno infatti inchiodato tre diverse aziende, riconducibili alla stessa persona, che smaltivano illecitamente rifiuti speciali nella vallata di Bovetto, parte sud di Reggio Calabria. Rifiuti speciali destinati a discariche regolari, ma che in realtà finivano in aree agricole per essere poi ricoperti da un sottile strato di terreno su cui venivano piantati degli ulivi. Un giro di almeno 850 tonnellate di materiale, costato agli organizzatori dell'imbroglio il sequestro di beni per un valore complessivo di sette milioni di euro..

Dalle foto satellitari gli investigatori si sono accorti che all'interno dell'area di proprietà della ditta Eko Mrf, i camion scaricavano materiale edile su un costone della collina. Successivamente quest'ultimi, hanno accertato che un'intera piccola vallata era stata riempita con materiale di scarto di lavori edili. Per nascondere la stessa discarica, secondo gli investigatori, l'amministratore della Eko Mrf, Bruno Martino, nel 2005 aveva presentato una dichiarazione di inizio attività di realizzazione di terrazzamenti per piantare un uliveto. Inoltre, secondo l'Agenzia regionale per lo sviluppo e per i servizi in agricoltura, la realizzazione della discarica aveva creato concreti rischi idrogeologici. Da un sopralluogo sull'area poi, i carabinieri hanno constatato l'affiorare in superficie di rifiuti speciali non pericolosi, scarti provenienti da demolizioni, parti di pilastri in cemento, reti plastiche impiegate sui cantieri, residui bituminosi e legnami. Rifiuti speciali insomma. Da qui la decisone di denunciare 22 persone che a vario titolo avrebbero partecipato al traffico e allo smaltimento illecito. E di sequestrare tre società: la Idroterm, la Iroterm srl e la Eko Mrf, oltre a 21 mezzi d'opera (camion e ruspe), conti correnti e altri beni facenti capo alle stesse aziende.
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